Cellule staminali nel latte materno: ecco la chiave della protezione neonatale

CellulestaminalisulancetI neonati costruiscono le proprie difese immunitarie contro le malattie e le infezioni accumulando e creando cellule immunitarie. Il latte materno contiene più di 130 prebiotici che aiutano a proteggere l’intestino del bambino da diversi tipi di microbi. Oltre a contenere più di 415 proteine, alcune delle quali possono contribuire a uccidere i patogeni, il latte materno contiene diversi livelli di cellule immunitarie. Con caratteristiche simili a quelle di un radar, queste cellule sono in grado di scoprire un’eventuale malattia ancor prima che si manifesti e, di conseguenza, moltiplicarsi per fungere da scudo.
La ricerca condotta da Foteini Hassiotou della University of Western Australia ha permesso di comprendere meglio i meccanismi d’azione delle cellule immunitarie. Il suo lavoro ha rivelato la presenza di cellule staminali nel latte materno, che il neonato ingerisce quotidianamente con l’allattamento al seno, insieme a milioni, se non miliardi, di altre cellule. Si ritiene che le cellule
staminali possiedano la capacità di agire come una sorta di “sistema di riparazione interno” dell’organismo del bambino. La ricerca, a questo riguardo, è tuttora in corso.
Sempre parlando delle peculiarità del latte materno, è accertato che contiene anche grassi essenziali con azione antimicrobica, che supportano lo sviluppo ottimale del cervello. Il cervello è l’organo con la massima quantità di grasso e la sua massa arriva quasi a raddoppiare nei primi 6 mesi di vita. A 2 anni, raggiunge oltre l’80% della misura presente nell’adulto. Gli studi dimostrano che la composizione degli acidi grassi nel latte materno ha un impatto sullo sviluppo del bambino e che gli acidi grassi, ad es. il DHA, presenti nel latte materno hanno effetti positivi per il resto della vita.
Inoltre, dalle più recenti ricerche, risulta che gli alimenti ingeriti dalla madre durante la gravidanza e l’allattamento al seno danno sapore al liquido amniotico e al latte. Ciò può influire sulle successive preferenze alimentari del bambino. La maggior parte delle diverse migliaia di componenti presenti nel latte materno, come proteine, grassi, lattosio, vitamine, ferro, minerali, ormoni ed enzimi, non può essere riprodotta artificialmente. Inoltre, il latte materno è una sostanza viva, la cui composizione si modifica ogni giorno per adattarsi alle crescenti esigenze e per favorire lo sviluppo ottimale del bambino.
Al 10th International Breastfeeding and Lactation Symposium 2015 di Medela che si svolgerà il 17 e il 18 aprile 2015 a Varsavia, Foteini Hassiotou presenterà le sue recenti scoperte sulle cellule staminali, che vertono sulla migrazione e integrazione funzionale di tali cellule negli organi. Anna Cannon, PhD Candidate, e Donna Geddes, Associate Professor della University of Western Australia, parleranno dei risultati degli studi condotti sui fattori responsabili del controllo dell’appetito nel latte umano e del
potenziale influsso degli ormoni contenuti nel latte materno (ad es. la leptina) sul minor rischio di obesità nel corso della vita.

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